Che cos’è la Sindrome di Snoopy? Vediamo perché si chiama così e che comportamenti mettono a segno coloro che ne sono ‘affetti’.
La sindrome di Snoopy, anche se il suo nome può apparire simpatico, è l’incapacità patologica di prendere una decisione. Ovviamente, non si tratta di un banale dubbio che tutti noi possiamo avere davanti ad una scelta importante, ma di una vera e propria sensazione di impossibilità nello scegliere qualsiasi cosa, dalla più banale a quella più complicata.
Sindrome di Snoopy: che cos’è?
Indecisione, incapacità di prendere decisioni o sindrome di Snoopy: comunque la chiamate, il succo non cambia. Quando una persona non riesce a decidere davanti ad un bivio, c’è qualcosa che non va. Non stiamo parlando dell’imbarazzo della scelta che si potrebbe avere in gelateria, con mille gusti a disposizione, ma di qualcosa di molto più profondo. Generalmente, quando si parla di forme patologiche, ci si riferisce a disturbi che, in un modo o nell’altro, impediscono di condurre una vita serena. Ad esempio, soffrire d’ansia è normalissimo, ma quando le paure prendono il sopravvento e gestiscono l’intera esistenza di un soggetto, significa che stiamo parlando di un disturbo d’ansia patologico.
L’indecisione patologica, pertanto, è l’incapacità di prendere una decisione effettiva. Si cerca di rimandarla oppure di delegare altre persone, a prescindere dall’importanza della scelta. Generalmente, quanti sviluppano la sindrome di Snoopy hanno poca autostima, ansia o disturbi depressivi. Di fondo, non sentirsi pronti per compiere una scelta è strettamente collegato alla paura di deludere qualcuno. Pertanto, ci si sente inadeguati e, soprattutto, costantemente sotto esame.
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Come si cura la Sindrome di Snoopy?
Le cause che possono portare alla Sindrome di Snoopy sono diverse e dipendono tutte dalla storia di vita del soggetto. Come in tutte le patologie che riguardano la psiche, c’è un ‘evento’ scatenante che ha portato la persona a mettere in atto una forma di difesa, se così possiamo chiamarla, errata. Pertanto, l’unica strada da percorrere per tornare a stare bene è chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Seduta dopo seduta, l’autostima e la sicurezza cresceranno e, soprattutto, si arriverà all’origine del problema.